La musica permea la vita della città: viene suonata nei teatri e nel meraviglioso auditorium del Museo del Violino; viene studiata nelle sale del conservatorio, perfezionata nei corsi dell'accademia Stauffer. Ne vengono approfonditi temi e specificità nei corsi di laurea di musicologia e di ingegneria del suono.
Il Conservatorio di Musica “Claudio Monteverdi” di Cremona è un’Istituzione pubblica di Alta Formazione Artistica e Musicale, con correlata attività di ricerca e produzione artistica. In quanto tale, il Conservatorio pone tra le sue principali finalità la formazione musicale ai più alti livelli professionali; la diffusione e l’incremento della cultura musicale di tutti i gradi, anche attraverso la collaborazione con istituzioni e realtà culturali per la formazione di base e secondaria; la divulgazione della cultura musicale e artistica, in tutte le sue forme attraverso percorsi didattico e culturali coerenti con i bisogni formativi e sociali della popolazione del territorio. Inserito in un contesto caratterizzato da una tradizione musicale saldamente radicata nel tessuto del territorio, l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Claudio Monteverdi” propone un’offerta formativa ricca e articolata, in grado di soddisfare una gamma completa di esigenze, attraverso un’articolazione che abbraccia tutti gli ambiti didattici.
Scopri di piùCentro di alto perfezionamento a supporto delle future generazioni di musicisti, l’Accademia Stauffer forma dal 1985 solisti, affermate formazioni cameristiche e prime parti di alcune tra le più autorevoli orchestre. Alla sua creazione hanno contribuito alcuni tra i più autorevoli maestri di caratura internazionale: Salvatore Accardo (violino), Bruno Giuranna (viola), Rocco Filippini (violoncello), Franco Petracchi (contrabbasso). I corsi annuali sono tenuti da Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Antonio Meneses, Franco Petracchi e dal Quartetto di Cremona; un corso annuale professionale per primo violino di spalla, tenuto dalle prime parti delle più importanti orchestre europee; masterclass e programmi di residenza, realizzati in collaborazione con alcune tra le più prestigiose istituzioni accademiche internazionali. Merito e motivazione personale sono i criteri con i quali allievi e allieve accedono all’accademia, a seguito di un rigoroso processo di selezione.
Vai al sitoMaggior teatro cittadino, Il Ponchielli, come viene familiarmente chiamato, organizza ogni anno stagioni di opera, concerti, prosa, balletti ed eventi di grande richiamo. E un festival interamente dedicato alla musica barocca, uno dei più importanti in Italia, che porta il nome di Claudio Monteverdi, figura di riferimento della storia della musica e del melodramma. Produzioni, musica, proposte insolite e contaminazioni contribuiscono a mantenere viva la tradizione musicale del periodo d’oro della liuteria cremonese.
Vai al sitoOccuparsi della conservazione e della tutela di un patrimonio artistico richiede una solida preparazione in differenti ambiti, da quello umanistico a quello scientifico a quello tecnico. A Cremona, il prestigio nell’antica arte liutaria è da tempo accompagnato da quello relativo alla ricerca musicologica, per la quale la città è riconosciuta come uno dei centri di ricerca internazionali fra i più prestigiosi. Oggi anche nel campo della conservazione e del restauro degli strumenti musicali. Questo grazie ai corsi di laurea e al dottorato di ricerca che si tengono nel Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali presso la sede cremonese dell’università di Pavia, e al suo Laboratorio “Arvedi” di diagnostica non invasiva nel Museo del Violino. L’università di Pavia è il più antico ateneo della Lombardia e uno dei più antichi in Europa, fondato infatti nel 1361: erano ancora vivi Boccaccio e Petrarca! A Cremona, si possono seguire i corsi di laurea in Musicologia, in Scienze del testo letterario e beni culturali, in Conservazione e restauro dei beni culturali, il curriculum “Fonti e strumenti per la storia dell’arte” del corso di laurea magistrale in Storia e Valorizzazione dei Beni Culturali, un Dottorato di Ricerca in Scienze del testo letterario e musicale e il master internazionale “Music and cultural practice in Europe”.
Vai al sito
Fra i settori dell’ingegneria dell’informazione, quelli dell’acustica e dell’audio stanno attraversando un momento di rapidissima e profonda evoluzione tecnologica. Ogni giorno compaiono sul mercato nuove soluzioni che consentono di registrare e riprodurre esperienze di ascolto immersivo con dispositivi dal costo sempre più accessibile. Grazie a nuove tecniche di elaborazione intelligente dei segnali, è oggi possibile estrarre informazioni musicali direttamente dal flusso audio, di personalizzare contenuti musicali, di creare profili sempre più completi dell’ascoltatore. Le nuove tecnologie dell’elaborazione dei segnali acustici consentono inoltre di intervenire nel progetto di strumenti musicali di pregio e degli spazi d’ascolto specializzati alla fruizione musicale. Questo è possibile grazie alla convergenza di diverse discipline, tutte accomunate da ricerca e sviluppo offerta dall’ingegneria dell’informazione. Il gruppo di ricerca che ha principalmente promosso le iniziative di ricerca sull’acustica musicale a Cremona è l’Image and Sound Processing Lab, che a oggi ha promosso, coordinato o partecipato a circa 30 progetti Europei, e centinaia di progetti nazionali e internazionali, anche extraeuropei, tutti in area dell’elaborazione di segnali multimediali.
Vai al sito
L’Auditorium Giovanni Arvedi è un gioiello di ingegneria acustica da 464 posti, ricavato nell’originale salone delle adunate di Palazzo dell’Arte e progettato dall’ingegnere Yasuhisa Toyota dello studio Nagata Acoustics, uno dei più grandi esperti mondiali del settore. Il palco si trova 3,50 metri sotto il livello della pavimentazione: si tratta di una modifica apportata all’originale progetto per rispondere alla necessità di incrementare la sezione libera della sala per migliorarne la resa sonora. La profonda fondazione ha reso possibile questa operazione. Il soffitto, modellato con forme e linee tondeggianti per ottimizzare la diffusione sonora e ora 14 metri sopra al palcoscenico, consente di raggiungere un livello di perfezione acustica tale da consentirne l’utilizzo anche come sala di incisione. Tutte le scelte architettoniche sono in dialogo con il progetto acustico, come, per esempio, finestre particolarmente isolanti, tende fonoassorbenti e un’intercapedine alta 60 cm che funge da cassa di risonanza sotto il palcoscenico centrale, realizzato con un legno particolare: il cedro giallo dell’Alaska. Questi accorgimenti hanno contribuito a ottenere un tempo di riverbero del suono di 1,5 secondi con la sala vuota e di 1,4 secondi a sala occupata.
Vai al sito