Sul quotidiano L’Espresso del 07-01-2018 un articolo di Emanuele Coen e Federico Marconi parla del riscatto culturale dei piccoli centri come Cremona.
Tra gli esempi virtuosi spicca la città lombarda ricca di arte medievale e rinascimentale, rinomata per mostarde, salami e torroni ma tagliata fuori dall’alta velocità ferroviaria. Che conta sulla collaborazione economica tra pubblico e privato per lanciare il distretto della liuteria, patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.
Cremona attira scienziati, ingegneri acustici , musicologi, restauratori da tutto il mondo. Come un laboratorio diffuso, fronteggia la competizione internazionale.
Qui si è concretizzata l’idea più riuscita, il Distretto culturale della liuteria, avviato coni soldi della fondazione, poi trasformato in progetto urbano. «Cremona vive della propria storia e della fama dei grandi nomi della liuteria classica: Stradivari, Amati, Guarneri e altri, i maestri cremonesi del Sei-Settecento tuttora protagonisti di aste straordinarie», dice Chiara Bondioni, responsabile del distretto culturale della liuteria del Comune di Cremona: «La città ha il merito di aver recuperato, custodito e protetto le testimonianze di quella storia, ora raccolte nel Museo del violino».