Aggiornato il 02 febbraio 2023

Stradivari e le sue colle

Proteine nei risultati delle analisi condotte dal laboratorio Arvedi dell’Università degli Studi di Pavia, in collaborazione con il Museo del Violino.

Conoscere i materiali che Antonio Stradivari usava per costruire i suoi violini è una delle esigenze riscontrate dai liutai. Che materiali usava il Maestro e con che finalità venivano impiegati?

È certo che oltre alle famose vernici che svolgevano un ruolo estetico ma anche acustico, Stradivari utilizzasse nelle diverse fasi costruttive colle prevalentemente proteiche ed estratte da pelle di animali o dal latte. Lo confermano gli studi condotti negli ultimi anni dal Laboratorio Arvedi dell’Università degli Studi di Pavia a Cremona, in collaborazione con il Museo del Violino, che hanno rinvenuto i segnali alla presenza di proteine nelle aree delle tavole e dei fondi dove maggiore è stata l’usura degli strati di vernice.

Per cercare di approfondire questi risultati, da circa anni il Laboratorio Arvedi ha condotto una campagna analitica chitarra di Antonio Strana tecnica non invasiva e innovativa su cinque violini e una condotta (Clisbee 1669, Hellier 1679, Cremonese 1715, Vesuvio 1727, Lam – Scotland Università 1734 e la Chitarra Sabionari 1679).

I risultati ottenuti, grazie alla collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale, hanno approvato di fare luce su una pratica costruttiva che ha sollevato molto interesse e di identificare esattamente i materiali usati da Antonio Stradivari nei trattamenti del legno.

Nell’incontro saranno illustrati i risultati scientifici a livello, che il laboratorio Arvedi ha conseguito quelli nel tempo e gli ultimi acquisiti, che aperta internazionale prospettive interessanti anche da un punto di vista della conoscenza della tecnica costruttiva messa in atto da Stradivari.

“Ritengo utile il confronto con i liutai”, afferma Marco Malagodi, direttore del laboratorio Arvedi. “Noi siamo scientifici e presentiamo dati e risultati, ma questi risultati non hanno l’arroganza definitivi: al contrario, devono essere condivisi con chi li strumenti li costruisce e affrontati i problemi costruttivi che noi ogni giorno non siamo in grado di affrontare. Condividere queste informazioni e discuterne insieme è fondamentale”.

Marco Malagodi li presenta sabato 19 giugno alle 10, in modalità webinar . La presentazione è gratuita per tutti i liutai e le liutaie cremonesi, ma è necessario iscriversi. Se vuoi partecipare, clicca sul bottone qui sotto e invia una mail ufficio.unesco@comune.cremona.it, indicando nome e cognome e indirizzo mail da cui ti collegherai.

Ti aspettiamo!