Si sono tenuti in due giorni consecutivi gli incontri del Comune con i rappresentanti del Distretto della liuteria e della cabina di regia per condividere con tutti gli interlocutori il nuovo percorso verso il Piano di salvaguardia del Sapere e saper fare tradizionale cremonese e avviare la riflessione sul ruolo e il contributo di ciascuno.
Per il Distretto hanno partecipato: il dipartimento di Musicologia e beni culturali dell’Università degli studi di Pavia, il Politecnico di Milano, il laboratorio Arvedi di diagnostica non invasiva dell’Università degli studi di Pavia e il Musical Acoustic Lab del Politecnico di Milano, la Scuola internazionale di liuteria e il CrForma, azienda speciale di formazione professionale della Provincia di Cremona.
Nato nel 2015 come ‘Distretto culturale della città di Cremona’ grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, il Distretto della liuteria è stato il progetto attraverso cui il Comune di Cremona ha sostenuto sino ad ora i centri di trasmissione del sapere e la ricerca, la valorizzazione del patrimonio della liuteria classica, la cultura musicale e la liuteria cremonese contemporanea, coordinando i soggetti che in città si occupano di conservazione del patrimonio, educazione, formazione e ricerca in ambito musicale e liutario, e avvicinando questi ambiti con la cultura materiale dei liutai. Da quell’eredità è nato l’attuale Ufficio per l’Unesco del Comune di Cremona.
Anch’essa nata nel 2015, la cabina di regia della liuteria riunisce inizialmente – oltre al Comune e alla Fondazione Museo del Violino – le sole associazioni di categoria degli artigiani e la Camera di Commercio; successivamente, partecipano ai lavori anche il Consorzio Liutai e CremonaFiere. La cabina di regia è chiamata a dare alla proposta del piano di salvaguardia un parere nell’ottica di chi affronta il tema del saper fare liutario con le competenze e la conoscenza dei problemi delle imprese artigiane e il sindaco Galimberti ne ha incontrato i rappresentanti lo scorso 12 febbraio.
All’incontro, il Sindaco ha presentato il Piano di salvaguardia del saper fare liutario tradizionale cremonese, esprimendo le sue aspettative su questo strumento strategico di dialogo e di progettazione per il futuro della città, dando ad ognuno spazio e ruolo per progettare insieme.
“Non solo i diretti interventi sul comparto economico di una realtà la consolidano e la rafforzano. Elaborare un Piano di salvaguardia, per esempio, significa prendersi cura dell’identità profonda di una comunità, tutelarla con precise azioni i cui effetti si riverberano su tutto il sistema, compreso quello economico”.
Grande collaborazione da parte di tutti.