Aggiornato il 24 gennaio 2023

Al via gli incontri preliminari per il Piano di salvaguardia del Sapere e saper fare liutario tradizionale cremonese

Sono cominciati i lavori preparatori per organizzare il Piano di salvaguardia del Sapere e saper fare liutario tradizionale cremonese: l’Ufficio per l’Unesco del Comune di Cremona, infatti, ha preso contatto con personale specializzato, per progettarne le prime azioni preliminari. Si tratta dell’antropologa Valentina Lapiccirella Zingari e dell’avvocata Benedetta Ubertazzi, due facilitatrici esperte, appositamente formate da Unesco per guidare le comunità degli elementi iscritti alla lista del patrimonio dell’umanità a impostare il proprio piano di salvaguardia; le due professioniste accompagneranno tutta la comunità chiamata a raccolta per identificare le azioni di salvaguardia della liuteria tradizionale cremonese.

I presupposti su cui si basa un piano di salvaguardia risiedono nel fatto che ottenere l’iscrizione nella lista degli elementi immateriali Unesco è, per ciascun elemento, attestazione di rilevanza nella cultura della comunità cui appartiene, ma anche – e soprattutto – impegno che la comunità si assume per garantirne la vitalità, in un contesto sempre più omologato e globalizzato. In quest’ottica, l’importanza del patrimonio culturale immateriale, definito anche patrimonio vivente, risiede nella ricchezza di conoscenza e di competenze che viene trasmessa da una generazione all’altra.

È questa trasmissione che l’Unesco tutela, attraverso varie misure che la favoriscano, a partire dalla Convenzione per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale (2003) che prevede una serie di procedure e strumenti per identificare, documentare, preservare, proteggere, promuovere e valorizzare ciascun elemento.

Ed è proprio in questa prospettiva che si colloca il piano di salvaguardia: raccolta di azioni a tutela del sapere e saper fare liutario, minacciato tanto dalla globalizzazione, quanto da eventi naturali, come la attuale, disastrosa diffusione del virus Covid-19 ha reso ancor più evidente al mondo.

In questo quadro, il Comune di Cremona, il Ministero della cultura e l’UNESCO, con la partecipazione di Regione Lombardia (AESS) stanno collaborando per attivare e redigere il Piano di salvaguardia del saper fare liutario cremonese. Obiettivo: definire forze, debolezze, sfide e opportunità della liuteria cremonese e individuare pratiche e strategie di salvaguardia, con il coinvolgimento dell’intera comunità cremonese. Non si tratta di cercare risposte immediate sul fronte del mercato o dell’organizzazione dell’azienda – temi la cui competenza ricade su diversi soggetti del mondo istituzionale ed economico, locale, regionale, nazionale e sovranazionale: il piano di salvaguardia, piuttosto, servirà a consolidare il sistema nel suo complesso, anche grazie a una attenta programmazione delle attività, comprese le azioni di comunicazione, con ricadute positive sulla città e il territorio.

Sono 5 i primi appuntamenti che vedranno seduti intorno a un tavolo virtuale le istituzioni che a vario titolo si occupano di liuteria e con la comunità dei liutai:

  • 4 febbraio: incontro con l’Istituto Monteverdi, il Conservatorio di Cremona, e il Teatro Ponchielli;
  • 11 febbraio: incontro con il Distretto della liuteria
  • 12 febbraio: incontro con la Cabina di regia della liuteria
  • 26 aprile: incontro con la comunità di pratica.
  • 10 maggio: conclusione dei lavori preparatori.

Data l’evoluzione della pandemia da Covid, per permettere a tutti di partecipare in piena sicurezza verosimilmente gli incontri avverranno in sessioni online.